Storia
Messina,
1951. La città ha appena preso a vivere una straordinaria
stagione della sua storia, anni di
non più eguagliata creatività. è una Messina dolce e luminosa, risorgente e
vitale, che sente ormai lontana la precarietà del dopoguerra, che ripropone la
propria immagine positiva e la affida al valore di tanti suoi cittadini. è la Messina – nell’anno in questione e negli anni subito a venire – dei larghi
spazi urbani, fra “isolati” e viali;
delle calde serate estive all’”Irrera a mare”; dei cenacoli culturali e
delle esposizioni d’arte alla libreria dell’OSPE o la Circolo della
Stampa; della grande mostra
Antonelliana; della Conferenza dei ministri degli esteri europei per la
promozione del Mercato Comune; della “dieci ore notturna” di automobilismo, in
pieno centro cittadino; della rassegna cinematografica, animata dai divi del
momento; delle sfilate dei carri allegorici e dei carri dei fiori, nelle feste
di Carnevale; delle manifestazioni dell’”Agosto messinese”, con la grande arena
del “teatro dei dodicimila” allestita per l’occasione in piazza Municipio.
La “Società Sportiva Tennis Messina”, il
sodalizio che poi prenderà l’odierna denominazione di “Circolo
del Tennis e della Vela”, nasce proprio allora, fra i buoni frutti del
raccolto degli eventi di quell’annata, fra le storie semplici (e nelle promesse
mantenute) di quei giorni.
Anno 1951,
dunque, In assenza di strutture e di campi regolamentari che consentano una
pratica sistematica del tennis, occasioni agonistiche di rilievo e
l’organizzazione di tornei importanti, gli appassionati sono costretti ad un
disagiato girovagare. Ma alcuni di loro posseggono maggiore spirito
d’iniziativa, più sicure capacità e più forte entusiasmo. V’è , poi, un numero
adeguato di giocatori di qualità per organizzare una buona squadra, capace di
primeggiare in ambito non solo regionale. Ed esistono le condizioni giuste per
compiere un passo decisivo per la diffusione di questo sport, per il
superamento della sua non più accettabile elitarietà.
Sono in sei – Giuseppe
Migliorato. Giovanbattista Perroni, Felice Racchiusa, Alfonso Schipani, Ignazio
Scimone, Vincenzo Michele Trimarchi – i realizzatori di questo progetto,
Riunite le forze (anche economiche) e superato qualche inevitabile ostacolo,
nel giro di pochi mesi, fra l’aprile e l’ottobre di quell’anno, si
costituiscono in circolo sportivo, ottengono l’omologazione di un campo in
cemento di proprietà della famiglia Costarelli sul quale svolgere
provvisoriamente le prime gare ufficiali, presto organizzano alcune competizioni (un torneo sociale,
un
incontro triangolare con i
circoli di Palermo e di Reggio Calabria), partecipano al campionato siciliano
che si tiene presso il Circolo Tennis
Ufficiali Marina e ad altri tornei, a Milazzo (nel locale circolo presieduto da
Carmelo Vaccarino) e a Reggio, conseguendo già ottimi successi di squadra e
individuali. Formalizzano, quindi, la nascita della “Società Sportiva Tennis
Messina” la sera del 1° ottobre nello studio del notaio Schirò, ove viene
redatto e sottoscritto l’atto costitutivo.
Un obiettivo
altrettanto importante resta, tuttavia, la realizzazione di una sede stabile e
di un campo di gioco finalmente funzionale e finalmente “proprio”. La ricerca
–sollecitata dalle generali aspettative e resa pressante anche dalla scadenza,
nel dicembre 1951, dell’accordo per la fruizione provvisoria del campo di villa
Costarelli – porta all’individuazione di un area (peraltro non lontana dalle
strutture fino ad allora abitualmente utilizzate) particolarmente attraente per
la vicinanza al centro cittadino, per la suggestiva collocazione sul litorale
affacciato allo Stretto, per la bellezza del paesaggio. Qui, a ridosso
dell’arenile ottenuto in concessione demaniale, quasi nell’attesa che il mare
si ritragga (come poi farà) per far posto ad altro terreno e ad altri campi di
gioco , viene costruito (utilizzando anche un rullo trainato da buoi!) un bel
campo in terra battuta ed una vecchia capanna cede il posto a dignitosi locali
sociali.